Ho compiuto 80 anni. Ancora una volta ho battuto il mio record personale di anni vissuti senza morire neanche una volta. Comunque per me l’età non è importante visto che io non sono né un vino né un formaggio.
Non sono pochi i lati positivi della vecchiaia. E’ pur vero che con gli anni si hanno problemi di vista, ma posso assicurarvi che, pur avendo difficoltà a leggere il giornale senza occhiali, riesco a riconoscere benissimo i buzzurri da lontano. E’ pur vero che si hanno problemi di udito, ma è molto positivo dire di aver capito solo quello che mi pare e viceversa. E’ pur vero che di notte bisogna alzarsi anche più d’una volta per fare la pipì, ma è altrettanto vero che il mio caro amico, a parte questa, non ha altre esigenze.
Per il resto posso mangiare quando voglio, dormire quando voglio, accettare o rifiutare un invito quando voglio, e finalmente nessuno mi rompe più i cabasisi per propormi una assicurazione sulla vita. Il poco mi basta, del più non so che farmene, del giudizio degli altri me ne posso bellamente “stracatafottere”.
A questo punto non ho nulla da chiedere alla vita, ma alla morte si: di fare con calma perché io non ho alcuna fretta. Ringrazio di cuore gli amici che mi hanno fatto gli auguri. Risponderò a tutti singolarmente, ma quando ne avrò voglia. Penso che anche voi conveniate che sia opportuno impiegare questi giorni in maniera più proficua. Cioè, come dicono i giovani, “cazzeggiando”. Non a caso il saggio dice che “un anno di un giovane non è tanto prezioso quanto un giorno di un vecchio”.
Nel rinnovare i miei ringraziamenti vi garantisco che lotterò con le unghie e con i denti (sarebbe più giusto dire con la dentiera) per arrivare a 100 anni, anche a costo di restarci secco.
Vi accomuno in un forte abbraccio.